28 Lug Un’estate a Borgomarina. Enrico Franceschini
Quando hai un tesoro sotto gli occhi lo ignori, pensando che basti viverci accanto per conoscerlo, ma non è affatto vero.
“Le navi salpano, le spiagge bruciano. Selfie di ragazze dentro i bagni che si amano…” cit. Thegiornalisti. L’estate arriva a Borgomarina e la vita sembra proseguire il suo ciclo. Borgomarina, un microcosmo apparentemente perfetto: il posto ideale dove nascere, crescere e invecchiare con gli amici d’infanzia. Si abbandona a questi pensieri Andrea Muratori, detto Mura, in preda ad un attacco di malinconia di inizio estate, ripensando alla sua vita da giornalista in giro per il mondo per poi tornare nella sua amata Romagna a trascorrere la pensione, anticipata per via di un taglio del personale nel giornale in cui lavorava.
Ma in fondo non gli va fatta così male. Si sta bene nella piccola cittadina romagnola. Il suo capanno affacciato sul mare, il baretto preferito per fare colazione, e tra una piadina e l’altra le battute con i suoi amici storici, vecchi compagni di scuola: il Prof, il Barone e l’Ingegnere. Cosa chiedere di più.
Forse bisogna mettere una certa distanza temporale, per sentire nostalgia di un posto o di una persona, per desiderarli di nuovo.
Ma nulla è come sembra e il ritrovamento del cadavere di Amos Zoli, noto imprenditore locale, interrompe l’idillio della tranquillità di paese. Si apre così una nuova indagine per il detective per caso Mura, che anche questa volta non potrà tirarsi indietro di fronte alla richiesta di aiuto di una donna (va sempre a finire così per il nostro investigatore scapestrato) , la figlia di Zoli che non si capacita dell’accaduto.
La sua seconda vita di detective è cominciata per via delle donne. Non sa dire di no alle damigelle in pericolo.
Terzo libro della serie di gialli di Enrico Franceschini ambientati in Romagna, dopo Bassa Marea e Ferragosto, Un’estate a Borgomarina ci riporta nella terra della piada con un domestic crime che svela il lato noir della riviera, in un pullulare di personaggi dai contorni felliniani. Ma il nuovo libro di Franceschini è allo stesso tempo un’allegra commedia sull’amicizia, con un detective sui generis a fare da padrone di casa. Un personaggio che racchiude in sé l’intuito di uno Sherlock Holmes ( ma “dei poveri” perché dalle sue indagini non ci guadagna mai un soldo!), l’aplomb de Il Grande Lebowski e lo spirito di un umarèll.
Al suo fianco una squadra d’eccezione: amici d’infanzia, i cosiddetti tre moschettieri (che poi, ci insegna Dumas erano quattro) con Mura il D’Artagnan della riviera, e le loro compagne, che si riveleranno particolarmente audaci nel contribuire alla risoluzione di questo mistero che affonda le sue radici nella Storia.
Un’estate a Borgomarina è divertente, ironico, un romanzo da non perdere se vi piacciono i gialli e avete voglia di una lettura capace di intrattenervi con spensieratezza, ricca di citazioni e aneddoti e che non vi farà mancare un brividino lungo la schiena.
Borgomarina, natio borgo selvaggio, non è diversa o migliore dal resto del mondo. È soltanto più piccola.
A ogni capitolo di Un’estate a Borgomarina è dedicata una canzone, come a tracciare la colonna sonora di una narrazione dallo stile decisamente cinematografico. E non mancano gli omaggi, più o meno espliciti, alle migliori penne della tradizione di genere, a film e registi. Il lettore si divertirà a cercare anche quelli nascosti tra le righe.
Non mi rimane che augurarvi buona lettura, buon ascolto e buone vacanze. Per quanto mi riguarda, come dice la famosa canzone di Piero Focaccia, anche quest’anno stessa spiaggia stesso mare: quello di Borgomarina, s’intende!
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Titolo: Un’estate a Borgomarina
Autore: Enrico Franceschini
Casa Editrice: Rizzoli
Anno di edizione: 2022
Genere: giallo
Pagine: 300
Voto: 3,5/5
Enrico Franceschini (Bologna 1956) ha girato il mondo come corrispondente estero di un grande quotidiano, pur mantenendo sempre uno stretto legame con una località balneare della riviera romagnola. È autore di saggi e romanzi tra cui L’uomo della Città Vecchia, Vinca il peggiore e Vivere per scrivere.
