04 Giu Bassa Marea. Enrico Franceschini.
Il mare prende, il mare dà.
Un mattino di primavera, durante la sua solita corsa lungo la spiaggia di Borgomarina, Andrea Muratori detto Mura, giornalista in pensione squattrinato, trova sulla riva il corpo di una donna più morta che viva ma che ancora respira. Siamo in Romagna, la West Coast italiana. Tra piadine, Sangiovese e bagnasciuga, un clan di mafiosi calabresi traffica schiave del sesso e immigrati cinesi spacciano erba. In questo contesto fatto di lustri e ombre toccherà a Mura risolvere il mistero che si cela dietro il passato di Sasha, la russa restituita dalle onde.
Chi trova un amico trova un tesoro e Mura sa che mai luogo comune fu più veritiero. Non lo lasceranno infatti solo i suoi amici storici, compagni dai tempi del liceo, con cui ha condiviso una vita intera: dai giorni adolescenziali in piena eruzione ormonale, alle partite di basket, alle cene e…alle donne, con annessi gioie e dolori, s’intende. Personaggi irresistibili e pittoreschi, ce n’è per tutti i gusti: il Barone spara balle di turno, il Professore permaloso, l’Ingegnere saputello nonché repubblicano inconfessato. Come i tre moschettieri il loro motto è “uno per tutti e tutti per uno”, che poi non erano quattro? Manca in fatti “l’arterio”: Mura per l’appunto.
Enrico Franceschini con Bassa Marea (Rizzoli, 2019) propone una detective novel davvero coinvolgente. Attraverso una sapiente combinazione tra gusto narrativo e humor, l’autore ci fa immergere in una Romagna “in fiore” ma tinta di noir.
In una trama ben congeniata, una struttura narrativa coerente, nell’uso di un linguaggio scorrevole e fortemente realistico, ritroviamo sicuramente tutta la solidità di un autore con una forte esperienza di scrittura, capace di “mostrare senza dire”.
La caratterizzazione dei personaggi è ben delineata, risultano veritieri nella loro psicologia, nelle loro azioni e nel loro passato. Oltre al mare che, ora placido e sonnacchioso ora invece insidioso e irrequieto, si fa attento osservatore delle vicende, Andrea Muratori è il protagonista indiscusso della storia. La voce del narratore ci guida attraverso i suoi pensieri, i suoi desideri e le sue fragilità. Mura ha dedicato la vita alla professione, girovagando per il mondo tra ristoranti stellati e hotel di lusso. Due matrimoni, due divorzi, un figlio e una scopamica, giusto per non avere peli sulla lingua. Tornato nel paesino di villeggiatura dell’infanzia con pochi soldi in tasca, vive in un capanno di pescatori in pace col mondo seppure non manchi qualche rimpianto per una carriera più da mediano che da centravanti:
La verità è che ne aveva vissute troppe di vite, per ricordarle tutte. Troppe città, serate, incontri. Troppo tutto. Se almeno fosse sufficiente tornare al punto di partenza, per riannodare i fili. Non funzionava. Erano sciolti per sempre. Restava solo la filigrana, il contorno, la sensazione di qualcosa che stai per afferrare ma ti scappa. Come in sogno.
Ciò che contraddistingue i suoi amici d’infanzia e infonde loro realismo è l’uso di espressioni dialettali, Il modo in cui scherzano e si prendono in giro, sempre a sdrammatizzare, parlare di donne e “tirarsi dei nomi”. Legati da una profonda amicizia sono consapevoli che nella vita, se non cadranno sempre in piedi, ci sarà quel qualcuno ad attutire il colpo.
Formalmente danno la precedenza “alla figa”, come continuano a ripetere facendo il verso a se stessi, in realtà si consultano preoccupati al più piccolo problema sorto a uno del quartetto. Si vogliono bene come fratelli, evitando rigorosamente di confessarselo.
I comprimari vengono presentati con una loro solidità e ciascuno trova il proprio posto nell’intreccio della storia senza essere trascurato.
Da bolognese e irriducibile frequentatrice della movida romagnola, posso confermare che l’autore ha saputo farmi rivivere non solo le atmosfere della riviera, ma è riuscito a evocare la simpatia e affabilità tipica dei romagnoli, aspetti che hanno contribuito al mio coinvolgimento nella lettura.
I dialoghi sono congeniali all’evoluzione della storia. Franceschini ci guida alla risoluzione del caso legato al ritrovamento della donna misteriosa attraverso una narrazione che si fa sempre più incalzante. Una giusta dose di suspence, colpi di scena e ironia invogliano il lettore a voltare pagina e proseguire nella lettura con interesse. Non mancano i momenti d’azione, ben riusciti e del tutto adeguati alle caratteristiche del protagonista – sessantenne non particolarmente agile, una sorta di antieroe della riviera- in grado tuttavia di tenerci col fiato sospeso.
Un taglio fortemente cinematografico rende coinvolgente la lettura con tanto di colonna sonora: ogni capitolo presenta come sottotitolo una canzone, fino a dare vita ad una vera e propria compilation.
Bassa Marea si è rivelata una lettura estremamente piacevole, divertente, in grado di farmi evadere dalla quotidianità del lockdown. Ho potuto rivivere da casa le atmosfere della Romagna con un tocco del tutto nostrano di mistero e crime.
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Titolo: Bassa Marea
Autore: Enrico Franceschini
Casa Editrice: Rizzoli
Anno di edizione: 2019
Genere: giallo
Pagine: 336
Voto: 4/5
Enrico Franceschini (Bologna 1956) ha girato il mondo come corrispondente estero di un grande quotidiano, pur mantenendo sempre uno stretto legame con una località balneare della riviera romagnola. È autore di saggi e romanzi tra cui L’uomo della Città Vecchia, Vinca il peggiore e Vivere per scrivere.