Le Isole di Norman. Veronica Galletta.

Immagine libro Le isole di Norman. Veronica Galletta. Italo Svevo Editore

Le Isole di Norman. Veronica Galletta.

“Il segreto di chi parte, il dolore di chi resta”.

Una mappa per darsi coraggio, per rimettere le cose a posto. Una mappa per non perdersi e non restare in balia del vortice delle onde. Così Elena ha iniziato a disegnarle, le mappe, come un filo per tenersi legata alla sua terra e a sua madre, che all’improvviso ha aperto la porta di casa ed è andata via. Non una parola. Non un biglietto.

Elena è una giovane studentessa che vive sull’isola di Ortigia insieme al padre, un ex militante del partito comunista, uomo introverso e taciturno, e alla madre, che da anni si è ritirata nella sua camera, circondata da pile di libri disposte secondo un ordine solo a lei comprensibile.

Quando la donna lascia la casa, abbandonando il marito e la figlia, Elena cerca di elaborare la sua assenza intraprendendo un viaggio attraverso l’isola e disegnando mappe dei luoghi in cui spargerà i libri della madre, come se fossero le sue ceneri. Un’esplorazione che diventa un addio, per chiudere la tomba della madre, congedarsi da lei, liberarla e allo stesso tempo liberare sé stessa da quell’assenza straniante, da anni ormai non più presenza.

Parallelamente comincerà per Elena la ricomposizione del proprio passato. Affioreranno fotogrammi della sua infanzia e della sua storia familiare. Elena cercherà di rimettere assieme ogni tassello dei suoi ricordi per dare forma a una spiegazione, un senso alla dipartita della madre, e in questo tentativo emergerà un evento traumatico della sua storia, di cui il suo corpo è testimone.

Si apre così uno squarcio su una famiglia, come tante, fatta di silenzi e di ricordi annacquati.

Veronica Galletta, con Le isole di Norman, il suo romanzo d’esordio, si aggiudica il Premio Campiello Opera Prima 2020.

L’autrice ci conduce attraverso i luoghi di Ortigia così come negli anfratti emozionali di Elena, scavando allo stesso tempo dentro le nostre immagini più intime, facendo emergere ricordi e profumi lontani. Ed ecco che la “ricerca non-ricerca” della protagonista si fa evocazione di quelle memorie lontane che nel profondo anche a noi sono appartenute.

Un romanzo sull’assenza che si fa motore di desiderio, sul lasciar andare, sulla memoria che si rivela fallace. Sui nostri vani tentativi di controllare tutto, tenerlo lì fermo, nero su bianco, come le mappe di Elena, per illuderci che in questa immobilità saremo al riparo dalla vertigine del cambiamento.

La storia di Elena ci insegna a non rimanere incastrati nella rete delle paure che una memoria fallibile può tessere nel tempo. Mostra come sia doloroso, ma anche necessario, guardare la propria vita per quello che è e fare pace con il passato, accettandolo:

“Camminare sulle impronte del passato non è mai una buona idea. Si finisce per scoprire che il passato non esiste, non in quella forma in cui lo abbiamo sempre pensato”.

Le isole di Norman è un incontro speciale e intimo. È più di una storia: è trovarsi lì, sull’isola morente. È respirare la salsedine, ascoltare il vento di scirocco che scompiglia i pensieri, mescolandoli alle emozioni annidate nelle pieghe del passato.

Un libro dal fascino antico, che si offre a noi con le pagine intonse, non rifilate. Ogni foglio va liberato, aperto come uno scrigno, una lettera, un messaggio che giunge da lontano. Ogni pagina è come un prezioso segreto che sta per essere rivelato, un mondo nascosto che si svela solo a chi, come Elena,  ha il coraggio di scoprirlo.

 

veronica galletta fotoVeronica Galletta è nata a Siracusa e vive a Livorno, dove lavora per un ente pubblico. Ha un dottorato in ingegneria idraulica, un marito e un figlio. Ha scritto diversi racconti pubblicati su riviste online («Colla», «L’inquieto», «Abbiamo le prove»). Con il monologo Sutta al giardino ha vinto nel 2013 il premio per monologhi teatrali PerVoceSola del Teatro della Tosse di Genova. Nel 2017, con Pelleossa, è stata finalista alla III edizione del Premio Neri Pozza.
Le isole di Norman, finalista della XXVIII edizione del Premio Calvino. In libreria da aprile 2020 per le edizioni ItaloSvevo. Il 1° giugno 2020 si aggiudica il Premio Campiello.



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