Il Museo Delle Promesse Infrante. Elizabeth Buchan.

Immagine con libro Il museo delle promesse infrante

Il Museo Delle Promesse Infrante. Elizabeth Buchan.

Che cos’è l’amore? E com’è, il suo amore? Profondo, infinito, bruciante, tenero…quante parole. Colpevole?

Quante volte Laure si sarà fatta queste domande. Lei che ha deciso di creare un museo, senza statue né quadri, ma di promesse, promesse non mantenute, speranze svanite. Un museo dove sono custoditi cimeli, offerti da uomini e donne che, con un rimpianto sul cuore, cercano in qualche modo di esorcizzare il passato nella speranza di riconciliarsi con il proprio dolore. Oggetti simbolo di frammenti di vite che non sono andate come previsto, segni di disperazione, rabbia, rassegnazione ma a volte anche di liberazione. C’è un museo a Parigi, cui Laure ha dato vita per custodire la sua promessa infranta: il ricordo della notte in cui ha dovuto dire addio al suo amore.

Questi oggetti t’invitano ad affacciarti sull’orlo di un abisso.

La storia si svolge nella Parigi dei giorni nostri, intervallata da alcuni flashback che aprono una finestra sui ricordi della protagonista, portandoci nella Berlino dopo la caduta del Muro e nella Praga comunista del 1986. Propio qui, appena ventenne, Laure aveva conosciuto per caso ad uno spettacolo di marionette l’affascinante Tomas. Sullo sfondo politico di una Cecoslovacchia soffocata dalla pesante mano del regime comunista, viviamo l’appassionante storia d’amore di Laure e di quel giovane ragazzo, musicista rock rivoluzionario, per cui sarà pronta a mentire, lottare, tradire, inconsapevole di cosa possa essere capace il regime e senza sapere fino a che limite dovrà spingersi per salvare la sua vita.

Quanto può essere dolorosa la convivenza con i fantasmi del proprio passato? Quanto possono indurire il nostro cuore il rimpianto e il senso di colpa? Laure è convinta che non potrà mai più cancellare la scelta che ha dovuto compiere tanti anni prima: non potrà mai più cambiare il passato. Il Museo delle Promesse Infrante è un luogo in cui le storie continuano a vivere e possono rinascere con nuovo slancio verso strade inattese, un luogo dove è possibile ricucire i dolorosi strappi del passato:

…un posto in cui vengono le persone che non sanno dove andare. Che forse pensano di non avere radici. È un posto in cui puoi tendere una mano e sentire che puoi ripartire da zero.

Un passato che Laure potrà lasciarsi alle spalle solamente dimenticando quei fantasmi e trovare finalmente consolazione ricucendo quegli strappi che, per troppo tempo, hanno messo una pietra sul suo cuore.

Terminare un libro e subito avere voglia di rileggerlo? Ebbene sì. A me è accaduto proprio con Il Museo delle Promesse Infrante. Un libro che mi ha coinvolto, facendomi commuovere e lasciandomi con un sospiro abbandonato alle lacrime. Che emozione. Una storia intensa, che profuma degli amori travolgenti che solo una volta nella vita puoi vivere, se hai questa fortuna. Come Laure.

Devo ammettere che nella lettura delle prime quaranta pagine ero un po’ scettica, non sapevo bene cosa aspettarmi. Superate queste pagine iniziali, la storia e i suoi personaggi hanno cominciato a rivelarsi in un crescendo seducente. La struttura narrativa è ben articolata e tiene viva la nostra curiosità accompagnandoci con suspense alle battute finali. Ve lo assicuro: vi lascerà con una grandissima emozione nel cuore. I protagonisti sono definiti egregiamente, ciascuno con le proprie contraddizioni, realistici nelle loro fragilità e convinzioni.

Un libro scritto ad arte e con un’ambientazione originale e resa benissimo. Elizabeth Buchan attraverso i personaggi che ruotano attorno alle figure di Laure e Tomas, apre uno squarcio nel passato, senza tuttavia andare troppo lontano. Ci porta nella Cecoslovacchia occupata dal regime comunista, mostrando la forte paranoia di un sistema che reprimeva qualsiasi dissidenza politica, dove ogni persona viveva con l’angoscia di essere spiata. Emergono le forti contraddizioni di uno Stato che con una mano accudiva i suoi cittadini e con l’altra soffocava la loro voce. Una realtà che Laure, una “sana ragazza inglese” ha imparato a conoscere sulla propria pelle:

…precipitata in un Paese che lotta per sopravvivere e vive sotto una tirannia travestita da paradiso in Terra.

Tutto ciò che ricordo di questo passato è la caduta del Muro di Berlino. Avevo 9 anni. Tutto il resto è scritto sulle pagine della Storia. Ma l’ho vissuto, con il cuore di Laure.

🖤

Titolo: Il Museo delle Promesse Infrante
Autore: Elizabeth Buchan
Traduzione: Valentina Zaffagnini
Casa Editrice: Editrice Nord
Anno di edizione: 2020
Genere: romanzo
Pagine: 396
Voto: 4,5/5

Elizabeth Buchan è nata a Guildford, nel Surrey, e si è laureata in Lettere e in Storia alla University of Kent. Ha lavorato a lungo come redattrice e editor per il gruppo Penguin Random House, prima di dedicarsi a tempo pieno alla narrativa. Grazie al successo dei suoi racconti e dei suoi romanzi, è stata nominata madrina del Guildford Book Festival e della National Academy of Writing. Attualmente vive a Londra con il marito e i figli. In Italia sono stati pubblicati i romanzi La rivincita della donna matura (Piemme, 2006) e Il museo delle promesse infrante (Nord, 2020).



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