How High The Moon: buon compleanno Ella.

Immagine con libri e dischi di Ella Fitzgerald

How High The Moon: buon compleanno Ella.

Suppongo che ciò che ognuno vuole più di ogni altra cosa è essere amato. E sapere che voi mi amate per il mio canto è davvero troppo per me. Perdonatemi se non ho tutte le parole giuste. Forse posso cantarvelo, e allora lo capirete.

Ella Fitzgerald

Nata in una famiglia povera, rimase orfana a quattordici anni. Tra orfanotrofi e quartieri malfamati di New York, Ella sognava il mondo dello spettacolo: nonostante desiderasse diventare una ballerina esordì come cantante. La vita riserva sempre le sue sorprese!

Il suo esordio avvenne quasi per caso, partecipando ad un concorso all’Apollo Theatre in una delle famose Amateur Nights, le serate dedicate agli artisti dilettanti. Ella si presentò come ballerina, ma la tensione le impedì qualunque movimento. Dietro incoraggiamento del presentatore decise comunque di salire sul palco e cantare. Nonostante l’insicurezza vinse il primo premio. In questa occasione venne notata dal musicista Benny Carter che parlò di lei al talent scout John Hammond e a Fletcher Henderson. Passò comunque del tempo prima che Ella potesse catturare l’attenzione, ma nemmeno troppo. Quando la CBS fu sul punto di scritturarla, la madre di Ella morì e non si trovò nessuno che potesse assumersi la tutela della giovane ragazza. Senza darsi per vinta la giovane cantante continuò ad esibirsi ai concorsi in uno dei quali le capitò di essere fischiata. Una sera si esibì al Lafayette Theatre ma il pianista che l’accompagnava non conosceva bene gli accordi della canzone. Ella, disorientata, ricevette i sonori commenti di disappunto del pubblico: fu l’unico inciampo della sua carriera. Chissà se nella tensione prima di ogni concerto, affiorava il ricordo di quella serata che probabilmente lasciò in lei un segno.

Ebbe quindi inizio la sua carriera come cantante più indipendente, fino all’incontro fortunato con il bebop. Cominciò a praticare il fraseggio scat, improvvisando come un vero e proprio strumentista, elaborando uno stile personale, un fraseggio vorticoso e vivacissimo. Nel 1948 Norman Granz le propose di entrare a far parte della Jazz at the Philharmonic con la quale viaggiò in tournée in tutto il mondo. Nello stesso anno sposò in seconde nozze il contrabbassista Ray Brown, da cui si sarebbe separata quattro anni dopo.

Negli anni ’50 Ella si esibì in una tournée attraverso l’Europa e il Nord America, accompagnata dall’orchestra di Duke Ellington. Importante il sodalizio artistico con Louis Armstrong che ci ha regalato tre dischi di finissima poesia: il celeberrimo Porgy and Bess, in cui i due interpretarono l’omonima opera di George Gershwin, e due incisioni di standard jazz, Ella and Louis e Ella and Louis Again. Si dice che durante le registrazioni di questi ultimi, tra una pausa e l’altra, si raccontassero talmente tante barzellette che alcune volte non riuscivano a riprendere a registrare.

Come molti musicisti neri dell’epoca, Ella fu oggetto di discriminazione razziale. Nel 1954 mentre era diretta a Sydney in Australia, venne fatta scendere dall’aereo nello scalo di Honolulu per lasciare il posto ad un passeggero bianco. Dovette attendere tre giorni prima di poter proseguire il suo viaggio. Granz che nel frattempo era diventato suo manager, fece causa alla Pan American Airlines ottenendo un risarcimento. Questo evento fece scalpore almeno quanto un altro, avvenuto appena un anno dopo. Marilyn Monroe prese le difese di Ella quando il jazz club Mocambo si rifiutò di farla cantare perché nera. Facendo leva sul suo ascendente, Marilyn assicurò al gestore la sua presenza in prima fila ad ogni concerto della Fitzgerald. Sempre nello stesso anno, al termine di un concerto svoltosi a Houston in Texas, la cantante venne arrestata assieme a Dizzy Gillespie con un banale pretesto. Norman Granz, perfettamente consapevole di quanto fosse razzista la società degli Stati Uniti, presentandola sul palco le accostava sempre aggettivi come “l’unica e inimitabile”, la “grande” Fitzgerald. Chiamandola “First Lady” in un periodo storico in cui le donne nere non erano considerate delle “signore”, era come prendere una chiara posizione nei confronti della questione razziale.

Dal 1956 al 1964 incise, con la produzione dello stesso Granz, una serie di dischi imperdibili, interpretando le composizioni dei più grandi autori americani.

Morì il 15 giugno 1996 a Beverly Hills, in California, all’età di settantotto anni.

Ella Fitzgerald è stata attiva per 59 anni, ha inciso una settantina di album, venduto circa 40 milioni di copie e vinto 14 Grammy Awards.

Il suo stile continua a ispirare intere generazioni di cantanti. Ella ha sempre amato e cantato per il suo pubblico fino all’ultimo respiro, mostrandoci “quanto è alta la luna”.

Buon compleanno Ella.

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BIBLIOGRAFIA

Arrigo Polillo, Jazz, edizione aggiornata a cura di Franco Fayenz, Oscar Saggi Mondadori, 2013;

Pure love – The voice of Ella Fitzgerald (Versione Italiana), Rai5 https://www.youtube.com/watch?v=_BA4JTdO9zc

Ella Fitzgerald Interview 1974 Brian Linehan’s City Lights

Queens of Jazz The Joy and Pain of the Jazz Divas BBC DOCUMENTARY

Ella Fitzgerald, Something To Live For, Charlotte Zwerin, 1999.

Ella Fitzgerald on her career & forbidden love, 1980: CBC Archives | CBC

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