Hans Mayer e La Bambina Ebrea. Eleonora E. Spezzano.

Immagine con libro Hans Mayer e la bambina ebrea. Eleonora Spezzano. Bonfirraro.

Hans Mayer e La Bambina Ebrea. Eleonora E. Spezzano.

Quando si vive in un mondo dove l’odio fa da padrone, c’è sempre bisogno di quello spiraglio di innocenza che apre la porta al lato nascosto di ogni cosa.

Hans Mayer è un ufficiale della Wehrmacht che ogni giorno, nel percorrere la strada dalla sua abitazione alla caserma, cerca di non curarsi degli sguardi sprezzanti che lo circondano a causa della sua divisa. Personaggio schivo e solitario è schiacciato dai sensi di colpa e dalle incertezze che lo portano sempre più a dubitare del suo ruolo di soldato tedesco, strada che ha intrapreso da adolescente perché costretto da un padre autoritario. La città in cui vive, la Varsavia del 1941, è sempre più segnata da rastrellamenti di famiglie ebree e di fronte a tali eventi il peso della divisa diventa per Hans sempre più insostenibile:

Il mondo non esisteva più perché non esistevano più gli uomini che lo abitavano. Perché tutti noi ci sentivamo così, era come se fossimo già morti, eravamo come delle ombre fatte dei ricordi degli uomini, delle donne e dei bambini che eravamo.

Nulla sembra poter cambiare nella sua vita finché, una sera d’inverno, il destino gli offre quella che diventerà la sua unica via di salvezza e ragione di vita. Dopo il lavoro, sulla strada del ritorno, qualcosa attira la sua attenzione. Sul ciglio della strada, sotto una pioggia incessante, nota il lembo di un cappotto e dei boccoli biondi: si tratta di una bambina di circa tre o quattro anni completamente sola. Credendo che si sia persa, decide di offrirle riparo a casa sua per accompagnarla il giorno dopo in caserma alla ricerca della famiglia. Successivamente Hans si rende conto che Marie, così si chiama la piccola, è miracolosamente scampata ad un rastrellamento in cui i genitori e il fratello sono stati arrestati. Combattuto tra la morale e la divisa, Hans decide di non consegnare la bambina ma di salvarla offrendole riparo. Di qui comincia il cammino verso una nuova vita per sé e per la piccola. La sua scelta lo porterà, non senza difficoltà, ad affrontare il suo passato doloroso, a fare i conti con i misfatti commessi e cercare una qualche via di redenzione. Raccontando una storia che mostra quanto lontano possa arrivare l’amore al di là dei confini di appartenenza politica, l’autrice ci ricorda che è possibile avere una seconda possibilità se si è disposti ad accettare la responsabilità delle proprie scelte.

Hans Mayer e la Bambina Ebrea , uscito il 16 gennaio di quest’anno, è l’esordio letterario di Eleonora E. Spezzano, autrice quattordicenne di Reggio Calabria. Quando la Casa Editrice mi ha proposto di recensire il libro, ciò che mi ha incuriosito è stato che una ragazza così giovane avesse deciso di scrivere un romanzo ambientato in un periodo storico complesso come quello della Seconda Guerra Mondiale e nello specifico di raccontare la Shoah.

La trama è ben costruita, solida e coerente. La narrazione si sviluppa attraverso il racconto in prima persona del protagonista Hans, di cui conosciamo l’infanzia berlinese attraverso alcuni flashback. L’ambientazione è resa sufficientemente bene. L’autrice mostra una documentazione approfondita degli eventi storici che le consentono di infondere credibilità alla storia. Tuttavia, la scelta di alcuni termini come “supermercato” e “gel” in cui mi sono imbattuta nella lettura, a mio avviso anacronistici, mi ha estraniata dal contesto storico in modo spiacevole e inaspettato. Avrei optato per una scelta lessicale più coerente al periodo narrato. I dialoghi sono molto ben realizzati, utili all’avanzamento della storia e in equilibrio rispetto alla narrazione.

La vicenda è narrata attraverso il punto di vista del soldato tedesco. In alcuni punti, per la scelta di un certo lessico più femminile e fanciullesco, ho avuto l’impressione di sentire più la voce del narratore che quella del protagonista. Mi riferisco a termini quali “animaletto”, “alberello” e “casetta” che a fatica riuscirei a immaginare come venute fuori dalla bocca di un uomo adulto e soldato per giunta. Inoltre non mancano alcune incoerenze che un più approfondito lavoro di revisione avrebbe potuto evitare. Ad Esempio a pag. 20 si legge: “Le tastai la fronte, era bollente, doveva avere la febbre alta. Sembrava uscita da una cella frigorifera per quanto era fredda”. Sicuramente incongruenze di questo tipo, come altre riscontrate nel corso della lettura, non inficia il lavoro della Spezzano ma ha tuttavia l’effetto di infastidire un lettore più attento.

Questi elementi, assieme ad alcune incoerenze di caratterizzazione psicologica del protagonista, mi hanno lasciato un po’ perplessa. Al di là di quelle che possono essere le contraddizioni interiori e i dubbi che giustamente attraversano Hans, ho trovato alcune sue riflessioni ridondanti e non sempre coerenti, a volte confuso nelle sue digressioni, il che ha reso il personaggio debole e pertanto non del tutto credibile. Anche i personaggi di Marie e Victoria, la donna amata da Hans, avrebbero potuto ricevere una cura maggiore. Nel caso del personaggio della bambina, ad esempio, non emerge a sufficienza il sentimento di sofferenza per la perdita della famiglia, aspetto che nella realtà invece ci si attenderebbe in una situazione del genere. Questo ha contribuito a rendere il personaggio piatto e puramente strumentale ai fini della narrazione. I comprimari sono abbastanza ben delineati.

La non approfondita introspezione psicologica dei personaggi, alcune incoerenze logiche e il riscontro di non poche ripetizioni, hanno tolto scorrevolezza e parte del piacere alla lettura. Non mi hanno permesso di entrare in empatia con i personaggi e di sentirmi coinvolta dalla narrazione.

Si tratta tuttavia di un libro con delle buone potenzialità considerando che è stato scritto da una ragazza molto giovane e non ancora pienamente formata come scrittrice. Sicuramente come esordio è da incoraggiare ma Hans Mayer e la Bambina Ebrea potrebbe esprimere al meglio il proprio potenziale con un lavoro di editing e revisione di bozze ulteriori.

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Titolo: Hans Mayer e la Bambina Ebrea
Autore: Eleonora E. Spezzano
Casa Editrice: Bonfirraro Editore
Anno di edizione: 2020
Genere: narrativa
Pagine: 396
Voto: 2,5/5

Eleonora E. Spezzano, quattordici anni, vive a Reggio Calabria e frequenta il Liceo Classico “F. Campanella”. Sin da piccola ha nutrito una grande passione per la poesia e nella scrittura riversa tutti i suoi pensieri. Con il tempo è cresciuto, insieme a lei, anche il suo amore per i libri, che è iniziato con la bellissima saga de Le Cronache di Narnia, che ha letto in quattro o cinque giorni, passando dalle grigie case di Londra, insieme allo sfortunato Oliver Twist, alla villa di Miss Peregrine dove ha conosciuto “i ragazzi speciali”. Frequenta il quinto anno di pianoforte al conservatorio “Francesco Cilea”. Hans Mayer e la bambina ebrea è il suo romanzo d’esordio.



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